Alla scoperta dei sapori dell’ Umbria tra SPA e tartufi, attendendo la Spoleto-Norcia in MTB
di Silvia Lunardo · 20 giugno 2018
Bagni Triponzo
Qualcuno ha già programmato le vacanze, qualcuno sta ancora studiando dove e cosa organizzare, di sicuro dovete annotarvi in calendario di passare in Umbria per la quinta edizione della Spoleto Norcia in Mountain Bike, ciclisti o non, curiosi, sportivi e buongustai, è un appuntamento che riunirà chiunque voglia partecipare il 1 e il 2 settembre 2018 con 4 percorsi (cicloturistici e agonisti ) che si snodano nel suggestivo e vecchio tratto della ferrovia da Spoleto a Caprareccia. Evento ideato da Luca Ministri vede la partecipazione di 16 Paesi Comunitari, patrocinato dal Coni, dalla Federazione Italiana Ciclismo, da Diabetics in Sports, dalla Regione Umbria, dalla Provincia di Perugia, dai sei Comuni tra cui si snoda il percorso e dalla partecipazione di Radio Monte Carlo come media partner e Da-Ma Abbigliamento Sportivo come sponsor.
Mille iscritti provenienti da tutta Europa, 350 atleti stranieri grazie al progetto Erasmus che ha permesso loro di partecipare a questa quinta edizione, con l’augurio del Vice Sindaco di Spoleto Maria Elena Bececco e Giovanni Malagò Presidente del Coni. Non è mancata la presenza del Sindaco di Cerreto di Spoleto Luciano Campana che ci ha accompagnato nel percorso alla scoperta delle bellezze e sapori umbri, che abbiamo provato per darvi più indicazioni e riferimenti possibili.
DOVE DORMIRE
Hotel Arca – SS Flaminia km 127 – Spoleto
Nasce come un Motel Agip 50 anni fa e viene poi totalmente rinnovato con un’opera pittorica di street art che rende una struttura del dopoguerra modernizzata con “abiti “adeguati al presente. Ci accoglie con le sue foglie di ulivo ideate dall’artista cagliaritano Tellas ,che riveste la superficie con il più peculiare tra i simboli naturali dell’Umbria. Il suo fogliame si dispiega lungo i muri come fosse un’edera pittorica, trasformando il cemento in un bosco inaspettato. Lucamaleonte (artista romano) invece ha scelto la narrazione dei Santi Umbri, selezionando alcuni elementi simbolici.Il lupo per San Francesco, la rosa bianca e il fico per Santa Rita, la spada per San Ponziano, il corvo con la mollica per San Benedetto… ma soprattutto le mani, gigantesche e accoglienti, forme organiche che catturano gli sguardi, invitando ad avvicinarsi, a rallentare il ritmo del quotidiano, ritrovando nei simboli comuni una qualità contemplativa che fa viaggiare la mente.
OB Queberry sceglie l’ulivo nella lobby per accogliere i viaggiatori che li accompagnerà fin nelle stanze, dove chi saprà vedere attentamente troverà la sua firma originale e un simpatico animaletto, diverso per ogni stanza.
Moderno e accogliente permette di raggiungere Spoleto in pochi minuti.
COSA VEDERE
Spoleto non appare poi troppo diversa da come appariva ai viaggiatori del Settecento e dell’Ottocento, un insieme di monumenti di estrema bellezza e di appassionante diversità che hanno la particolarità di mostrare dall’età del bronzo fino all’epoca moderna, un’evoluzione artistica ininterrotta.
La Torre dell’Olio è l’unica torre medievale sopravvissuta dal 1550 dopo l’invasione di Federico Barbarossa che rase al suolo tutte le torri in segno di supremazia e potere.
Opera più recente della città è il nuovo tunnel che fa parte dei 3 percorsi di mobilità alternativa, una delle più importanti degli ultimi 150 anni , che portano nei punti principali della città.
L’uscita dal tunnel porta a Piazza Campello dove si può scorgere un vista magnifica, per poi arrivare alla Rocca Albornoziana.
La Rocca sorge sulla sommità del Colle Sant’Elia, in posizione strategica e dominante tutta la vallata spoletina.
Fu edificata dal 1359 e ospitò vari pontefici tra cui Bonifacio IX nel 1392, Nicolo V nel 1449 , nonché varie volte anche Lucrezia Borgia. All’interno della torre maestra si trova la Camera Pinta, affrescata tra il 1392 e il 1416 con scene di argomento cortese e cavalleresco.
Dal 1817 la fortezza fu adibita a carcere fino al 1982.
Dopo anni di impegnativi restauri, nel 2007 è stata adibita come sede permanente del Museo nazionale del Ducato di Spoleto.
Lungo via Saffi, su cui affaccia il prospetto settentrionale del palazzo Comunale, si apre la superba vista della Cattedrale.
Cattedrale di S.M.Assunta e Piazza del Duomo
All’interno del Duomo sono presenti numerose opere di rilievo. L’abside presenta un notevole ciclo dipinto con Storie della Vergine affrescato da Filippo Lippi tra il 1467 e il 1469.
All’interno anche un lettera autografa di San Francesco a Frate Leone, dopo le sacre spoglie , custodite in Assisi, le reliquie più preziose di Francesco sono i suoi 2 autografi, di cui uno è proprio quest’ultimo.
Cortile interno della Rocca Albornoziana
DA NON PERDERE
Luogo suggestivo, nonché posto dove assolutamente trascorrere qualche ora in assoluto relax sono i Bagni di Triponzo nella S.R. 209 della Valentina km 50.400 a Cerreto di Spoleto.
Con un parco di 5 ettari è la SPA termale più grande dell’Umbria, offre 3 vasche termali, suite private per trattamenti estetici, oltre fanghi, massaggi e una SPA suite esclusiva con vasca termale.
I Bagni di Triponzo sono costruiti nel 1887 sopra l’antica struttura romana, incastonati nel cuore della Valnerina, circondati e protetti dai boschi e alberi secolari.
Le vasche solfuree sono diverse e regalano ognuna benefici salutari.
fonte di virgilio
La Fonte di Virgilio è la grande vasca esterna, alimentata a 31°C, in cui si assiste magicamente al cambio colore dell’acqua nelle diverse stagioni: bianca appare d’inverno e verde smeraldo d’estate. Ricca di zolfo e magnesio, grazie alla luce naturale e alla temperatura, dà origine a un limo fonte di efficacia terapeutica con azione nutriente per la pelle.
La Vasca delle Fate all’interno, con il suo calore di 35°C è ottima per contratture muscolari, beneficio amplificato dagli idromassaggi e giochi d’acqua.
La Grotta di Alcina, calda e vaporosa, conduce alla rigenerazione e al ritrovamento dell’armonia interiore seguendo il percorso del caldarium, tepidari e frigidarium.
La struttura è fornita dal bellissimo ristorante Acquaforte, con suggestiva veduta sul panorama e sulla piscina, in cui sapori e tradizioni risvegliano i sensi e l’appetito, soprattutto dopo i benefici delle vasche termali.
uovo al pomodoro e pane carasau
cappelletti alla genovese di manzo
babà
Museo del Tartufo Urbani
Nel cuore di Scheggino , in prossimità del fiume Nera c’è un museo un po’ diverso dagli altri, ha una storia da raccontare con tante foto e oggetti unici, ma è anche un “museo da vivere” che dà la possibilità di entrare davvero nel mondo del tartufo venendo a contatto , su richiesta con i veri cavatori di una volta.
Tutto ha inizio nel 1852 con Costantino Urbani , ma è con Carlo e sua moglie Olga che nasce la Urbani Tartufi. Un incessante lavoro che li ha portati però ad essere esportatori in tutto il mondo e soprattutto una famiglia che ama da generazioni la passione per il tartufo.
Non è stato facile, soprattutto in America, dove era un alimento sconosciuto, c’è voluta una vera e propria educazione del prodotto, da far avvicinare il popolo americano al tartufo, tipicamente italiano.
Nel 1913 i tartufi vengono racchiusi in un packaging nuovo, una bottiglia di vetro e non più in barattoli di latta, così da permettere la visione di ciò che si andava a vendere.
L’attuale generazione Urbani composta da Olga, Carlo e Giammarco, ha dato vita ad importanti filiali estere e a realtà come il Museo del Tartufo, l’Accademia del Tartufo e la Urbani Travel&Tours.
gnocchetti al tartufo
Esistono storie che lasciano un segno indelebile e continuano nel tempo. Il Museo del Tartufo Urbani è dedicato a chi riesce a rinnovarsi senza dimenticare il proprio passato.
Luogo della memoria, più caro e più splendido d’ogni altro possesso, serba in sé la speranza di rivolgere la nostalgia del passato in energia positiva per guardare al futuro.
crostata di more
Ora sapete “quasi ” tutto, il necessario per prenotare la vostra vacanza attendendo la Spoleto Norcia in MBT!